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AIKA

 

Volevo un cane.
Maschio.
Era una parola senza il femminile secondo me.
Avevo già scelto il nome
Per anni avevo camminato per casa a quattro zampe, abbaiando
E poi finalmente il gran giorno
Stavo per compiere 17 anni ed entravo per la prima volta in canile
Un giro veloce e lo vedo
Bello, marrone, maschio
Lui sarebbe stato il mio Charlie
Ma dalla porta di quella gabbietta sei uscita tu
Bruttina, nera, femmina
E amore fu
E quel giorno è iniziata la nostra storia d’amore
E da quel giorno sono passati 17 anni e 18 giorni
E oggi quegli anni e quei giorni mi spaccano dentro
Mi giro verso il tuo tappeto che non sono ancora riuscita a togliere
Ma non ci sei
E negli occhi mi entrano solo i ricordi
E vorrei non farne sfuggire nemmeno uno, conservarli tutti
E nell’ansia di perderti, dieci, cento foto scattate negli ultimi giorni
E nell’ansia di non sentirti respirare, notti di sonni mai profondi
E a volte, in piena notte, venivi sotto il mio letto e mi facevi tremare i sogni
E non più di due giorni distanti
E la mia vita in funzione della tua
Le corse dall’università..un’ora di pausa e correvo da te che dovevi fare pipì
Le corse dal lavoro e prima di andare in canile
E poi le nostre estati insieme, da sole
Voglia di libertà, indipendenza conquistata, responsabilità voluta
Mesi interi quando eravamo piccole
Settimane alterne da grandi
Ogni venerdì sera il treno per Spoleto
E ogni domenica pomeriggio in treno per Roma
E il biglietto non lo facevamo più
Perché il capotreno ci faceva viaggiare nella sua cabina
Perché tu eri il mio pass per il mondo
Io timida e un pò sempre nervosa
Tu immediata e sempre scodinzolosa
Poi con gli anni sei cambiata anche tu, accettando come me, pochi amici
Poco mondo, nel tuo
Poca voglia di relazioni sociali
Confidente unica e assoluta dei miei stati d’animo
Ore interminabili passate a casa insieme
Testimone di tutte le mie lacrime, delle mie telefonate, del mio cantare sottovoce o a squarciagola
E la pioggia che odiavamo in due
E la mattina in piedi prima delle cinque
E a volte le uscite in piena notte
Mai un danno, mai un abbaio fuori luogo, fuori tempo, fuori orario
E non esisterà un’altra te
Te che non sei mai salita su letti o divani
Te che dormivi vicino alla porta di casa così controllavi tutte le stanze
Te che dormivi vicino al mio letto solo a capodanno
Te che i tuoni ti terrorizzavano e soffiavi sotto la porta chiusa della mia stanza
E restavamo vicine tutta la notte
E i traumi ogni volta che scoprivamo una patologia
E i pianti quando il male si è manifestato sempre più forte
Tutti i peli caduti in pochi giorni
Gli occhi che iniziano a velarsi, le zampe a cedere
Poche speranze di vita
Ma non ci siamo date per vinte
E da quella diagnosi infausta sono passati altri 7 anni
E poi due ictus superati in qualche giorno
E infine una nuova rinascita, insieme, in una casa di marzapane
Mille nuovi lati di te scoperti in pochi mesi
Gli ultimi della tua vita
Felice di averti fatto conoscere a tutti quelli che ti conoscevano solo per nome
Orgogliosa del mio piccolo panda, della mia ginobramieri a quattro zampe
Felice di averti reso libera negli ultimi mesi
Libera da guinzagli, dal traffico, dai rumori di un condominio
Scrivo e ti sento russare
Mi manca il respiro ma respiro ancora il tuo odore
Quello che per una vita era di popcorn, a volte andate a male, a volte no
Quello che negli ultimi giorni era diventato insopportabile
Ma ogni sera una spazzolata e pò di borotalco
Come ai vecchi tempi
E ora quell’odore vorrei chiuderlo in un barattolo e aprirlo ogni volta che mi mancherai
Mancherai ai miei pensieri, agli angoli di casa che sceglievi per dormire, al pavimento della cucina sempre bagnato per ogni volta che bevevi, al mio sguardo aprendo e chiudendo la porta di casa, alle luci lasciate accese la notte per farti vedere meglio, al mio cuore che da oggi funzionerà a metà
Perché se per tutti nella vita c’è mastercard, io avevo te, aikard
Perché i miei occhi si soffermeranno sempre su tutti quelli avranno le tue caratteristiche, aikoidi
Perché amerò sempre e per sempre i cani neri
Perché è grazie a te che sono entrata in questo mondo
Perché è grazie a te che oggi sono ciò che sono
Perché vorrei tornare indietro nel tempo e chiederti scusa quando come ogni proprietaria stupida e frustrata sfogavo su di te i miei nervosismi
Voce alta, strattonate, atteggiamenti non compresi
Stamattina ti ho chiesto perdono
Stamattina ti ho chiesto di fare la brava all’arrivo del dottore
Hai mangiato e provato a mordermi fino all’ultimo
E ho pensato che fossi stronza fino alla fine
Poi in un secondo solo ti sei spenta. 
Un secondo
E in un secondo ho visto tutte le tue fragilità
E ho preso la tua testa tra le mani 
Ti sei addormentata sorridendo
E ti ho ringraziato per avermi dato il tempo di trovare un posto per te
La tua anima in viaggio per la luna, il tuo corpo sotto una rosa trovata prima del nostro ultimo saluto
E ora sulla lunadicacio lo sapranno tutti che non sei la prima cana spaziale
Perché qui non l’hanno mai capito che ti mancava la L davanti al nome, Aika
E ora non se la prenderanno tutti gli altri arrivati prima di te e quelli che arriveranno dopo
Ma il mio dolore mi spacca il cuore dopo 17 anni d’amore
Da oggi odierò ogni primo giorno d’estate che ti ha portato via da me
Domani forse tornerà il sole
Ma da stasera, ogni sera, aprirò la finestra e ti guarderò
Perché da stasera per me la luna sei tu!
Ciao Aiki!!
 
Aika è stata la mia prima cana
E’ partita per la lunadiformaggio il 21 giugno 2014, dopo 17 anni e 18 giorni di vita insieme.
Aika è stata l’inizio del mio tutto.
Aika per me è la lunadicacio