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FIOCCO ★ 18 giugno 2018

Prenderti in braccio quella prima volta era stato un miracolo
Ti eri nascosto tra i rovi in canile
Era quasi buio, dovevo tornare a casa, ti dovevo chiudere nel recinto con gli altri
Non ne volevi sapere di uscire dalla tua tana
Un percorso fatto di biscotti e il nostro primo abbraccio
In canile ci vivevi già da tre anni, dopo che qualcuno ti aveva buttato nel cassonetto del vetro e qualcun altro ti aveva recuperato
Ma per tre anni era stato impossibile avvicinarsi a te
Troppo dolore fisico, troppo dolore nel cuore
Per tutti questi anni mi sono chiesta perché
Perché si erano sbarazzati di te quando non eri più un cucciolo
E perché di tanti modi assurdi, proprio quello, nel vetro
Da quel giorno piano piano mi hai lasciato entrare nel tuo mondo
Il tuo mondo di pelo sempre arruffato che quando mi permettevi di pettinarti ero felice come non mai
Qualche volta sono riuscita a tosarti tutto e sembravi un cucciolo, con la tua aria sempre sognante e l’andatura da coniglio
Cresciuto tra tutte femmine, in un branco in cui il tuo ruolo era quello di cacciare i topi, eredità lasciata dal tuo unico amico Bruno
Non ho mai provato a cercare casa per te
La tua casa, col tuo branco, sarei stata io
Non sapevo quando ne come, ma ve lo avevo promesso
E 4 anni fa ho mantenuto quella promessa
La nostra prima casa insieme e, a gennaio di quest’anno un nuovo trasloco
Tu, presenza sempre discreta nella mia vita
Punto fermo, ricordo del passato difficile, speranza per un futuro più sereno
Ma gli anni passavano anche per te e io non ci ho mai fatto i conti
Non li ho fatti quando ti abbiamo operato d’urgenza per quel maledetto tumore in un orecchio
Non li ho fatti quando quelle orecchie sono diventate solo contorno al tuo musetto
L’otite che ti aveva torturato per una vita ti aveva reso completamente sordo
Gli ultimi mesi passati a gridare il tuo nome nella speranza che sentissi anche solo una vibrazione
Ore passate a cercarti col batticuore
Ti nascondevi nei posti più impensati e ti addormentavi così
E a volte aprivi gli occhi ed io ero li davanti con la faccia arrabbiata perché mi ero preoccupata
E tu non capivi
E mi guardavi con quel muso sempre interrogativo
Una scrollatina, un sorrriso e subito di corsa a cercare la ciotola del cibo
L’età ti aveva reso più burbero, quasi intoccabile
Mi venivi vicino scondizolando
Mi mostravi il fianco per una grattata sul sedere
Mi davi la zampa per avere una carezza in testa
20 secondi
Passavano 20 secondi e iniziavi a ringhiare
E poi ad abbaiare e te ne andavi
E ora non ho la lucidità per fare i conti
Per moltiplicare quei 20 secondi al giorno per questi 12 anni insieme
Ma spero che in tutti questi minuti, ore, giorni, anni, ti abbia fatto capire quanto ogni volta mi sentivo profondamente simile a te
Sospesa tra la voglia e la paura di lasciarmi andare al bisogno di affetto
Ma poi tu al mondo sorridevi sempre e comunque
Io no
E tutti quei sorrisi racchiusi nelle centinaia di foto che ho di te
Nel calendario di quest’anno ti avevo messo in copertina
Che quasi me lo sentivo che il 2018 sarebbe stato il tuo anno
Il tuo sguardo sognante, senza sorriso
Avevo voluto darti un po’ di notorietà
Perché tutti si ricordavano degli altri nani ma non di te
Perchè tutti avevano un’adozione a distanza tranne te
Perché tu al centro dell’attenzione non ci sei mai voluto stare
E stamattina i tuoi occhi spaventati mi hanno messo in allarme
E non hai voluto mangiare e ho chiamato subito il dottore per sapere che fare
Ti ho lasciato tranquillo un’ora
E dalla finestra ti guardavo sotto al trattore e sembrava dormissi
E invece avevi fatto già la valigietta e te ne eri andato in punta di zampe, con quella discrezione che hai sempre avuto
E ora le mie lacrime sono piene di tristezza ma anche di gioia per quell’incontro che so che avverrà
Tu e Bruno di nuovo insieme
E allora insieme a lui corri come un leprotto a scovare topi in tutti i crateri per mettere in salvo lunadicacio
E quando la luna sarà piena fammi un abbaio senza senso dei tuoi e io da quaggiù ti manderò un pensiero lungo 20 secondi, non uno di più, te lo giuro
Un pensiero per te, mio svampito nano di vetro
Ciao Sciocco!!!
 
nina 18.6.2018
Fiocco era uno dei miei nani di sempre.. di quelli conosciuti in canile e portati poi a casa con noi. Aveva 13 anni e, a parte qualche piccolo problema di salute, fino a ieri sera stava benone, aveva giocato e mangiato e abbaiato come sempre
Stamattina un probabile collasso cardiocircolatorio se l’è portato via in pochissime ore 🙁

Fiocco era uno dei miei nani meno conosciuti, di quelli che nessuno aveva nemmeno mai adottato a distanza e mi è sempre dispiaciuto tanto.. spero che nessuno dei miei nani passi ancora così inosservato

LA STORIA DI FIOCCO

Quando era poco più che un cucciolo, Fiocco è stato trovato nel bidone della raccolta del vetro.

Per anni è stato impossibile avvicinarsi a lui, toccarlo.

Il nostro rapporto è stato una conquista ogni giorno.

Oggi Fiocco è il cane più burbero e svampito di LunaDiFormaggio, il cacciatore di topi per eccellenza, colui che ha raccolto l’importante eredità del suo amico Bruno, grazie al quale ha preso forma la mia lunadicacio.

Fiocco è adottabile solo a distanza.

Scopri come fare.

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