“Pluta fare cazzate”
Per anni ogni mattina al mio arrivo in canile, il custode mi accoglieva con queste parole
Non sapeva l’italiano ma questa frase l’aveva imparata subito
E così, tra i cani che abbaiavano per eccitazione, felicità, fame e benvenuto, dovevo prima fare un giro di tutto il terreno e passare in rassegna i tuoi danni
Pali di ferro divelti, recinzione mangiata, voragini fino quasi al centro della terra, bidoni rovesciati, coperte e cuscini ridotti a coriandoli
Niente resisteva alla tua furia
Nemmeno la notte della sterilizzazione
Gli altri dormivano sotto l’effetto dell’anestesia e tu, con l’effetto opposto, avevi mangiato la porta del magazzino
Quando sei nata eri più grande della metà dei cani presenti
La pazza aveva fatto partorire tua mamma Bianca nel camper, tra rifiuti, sporcizia e tutti gli altri cani intorno
Eravate 10, forse 12
Ma Bianca non ne voleva sapere di allattarvi e siete rimasti in 5
Quattro adottati quasi subito e tu no
In quel lager, nonostante tutto, avevi portato un sacco di allegria
Scilla e Camilla ti mordevano la coda e tu le portavi in giro così
E quando mandavi un segnale loro partivano
Un abbaio
Bastava un abbaio dei tuoi, di quelli a foca, e dovevo correre a salvare il malcapitato di turno
Uccelli, lucertole, topi, gatti
Non arrivavo mai in tempo
Un’associazione a delinquere
Passavano gli anni e tu crescevi in canile
E mi chiedevo se davvero fossi figlia di Pluto e non di Jumbo
Perché da tuo padre avevi ripreso solo la scemaggine, ma da tuo zio tutto il resto
Li hai persi entrambi troppo giovani
Pluto hai provato a salvarlo con una trasfusione
Era la tua prima volta fuori dal canile
Ma non è servita
E poi nel 2013 la perdita di zio Jumbo, la sua lunga malattia
Come lui avevi il terrore dei temporali, degli spari
Qualunque rumore forte ti mandava nel panico più completo e diventavi una furia cieca
A gennaio 2014 finalmente vi porto tutti con me
L’inizio di una vita con voi, non facile e spesso frustrante, ma sei mesi fa finalmente la nostra nuova casa, quella definitiva
Nemmeno il tempo di traslocare che quella diagnosi uccide i mie entusiasmi
Non era la morte di Bianca che ti aveva stravolto al punto di non mangiare più
Linfoma
Un maledetto linfoma
Tu che in 10 anni non avevi mai avuto nemmeno un mal di pancia, diventi improvvisamente fragile ai miei occhi
Da quel giorno i mesi sono passati veloci, maledettamente veloci
Un primo crollo durante la nevicata
Ma non era il momento
Aggiungiamo altri farmaci alla cura giornaliera e ti riprendi
E così ogni volta
Crollavi e rinascevi
I tanti kg persi, il musone che diventa spigoloso
Gli ultimi giorni a far finta con gli altri che andasse tutto bene
Ieri il tuo crollo definitivo
Ti guardo e lo so cosa mi vuoi dire
Ti chiedo di aspettare fino al nuovo giorno, di darmi una notte ancora per tatuarti negli occhi, per imprimermi il tuo odore sulla pelle per l’ultima volta
Ma stamattina non ero pronta e quella telefonata al dottore è stata una delle più difficili della mia vita
Nell’attesa abbiamo fatto la valigia e ci abbiamo messo dentro tutto
Dieci anni di ricordi
Di te che ti mettevi a pancia all’aria per farti accarezzare
Della tua zampona che se smettevo ne chiedeva ancora
Ci abbiamo messo tutte quelle foto e video che resteranno miei, che non ho mai pubblicato perché ne ero gelosa
I tuoi sorrisi e quelle espressioni sceme
La totale inconsapevolezza delle tue dimensioni e le cucce rotte dove cercavi di entrare pensando di pesare 10 kg
Le recinzioni fatte per dividere il terreno ed evitare i tuoi incontri con Amelie
Le volte che per un cancello lasciato aperto per sbaglio hai provato a farla diventare una groviera
Ci ho messo il bene che hai sempre voluto e dimostrato alla gente
E la consapevolezza che non esisterà un’altra te
Ti bastava una carezza, un biscotto e diventavano tutti tuoi amici
E io non lo so chi devo ringraziare per averti avuta con me
Per aver avuto un’amica su cui poter contare
Di quelle che sai che ti faranno fare sempre bella figura, che ti toglieranno dall’imbarazzo in alcune situazione, di cui tutti si ricordano e si ricorderanno
Hai lasciato un segno nel cuore di tutti
Lasci un vuoto troppo grande nella mia vita
Perché tu c’eri prima di tutto e di tutti
C’eri prima di autista, c’eri quando quasi nessuno mi conosceva
C’eri ogni mattina all’arrivo in canile
A Natale, Pasqua, Ferragosto
Col caldo, con la neve, con il canile allagato
C’eri nelle poche risate e nelle tante lacrime di rabbia, impotenza, tristezza
C’eri nella paura che mi prendeva quando ero li da sola con voi nella campagna sperduta, lontana da casa, con una reponsabilità troppo grande
C’eri ogni sera quando dal finestrino del treno che mi riportava a casa guardavo Roma che si animava e io avevo gli occhi stanchi
E le persone mi dicevano di uscire, di vivere
Ma la mia vita eravate voi
C’eri in quello che volevo e sto cercando di diventare, di realizzare, di migliorare
E stamattina per uno strano caso c’era anche autista a casa
E poche volte l’ho visto piangere
E tu sei stata una di quelle
E mi ha chiesto di aspettare, di non chiamare
Ma io sapevo che era arrivato il momento
Io ti ho vista nascere, crescere
Ho visto per anni i tuoi tantissimi pregi e ho conosciuto alla perfezione i tuoi limiti
Sapevo fino a dove potevo spingermi con te
I cani che potevo farti conoscere
I minuti che potevo lasciarti sola per non farti distruggere tutto
La libertà che ti concedevo nelle nostre passeggiate quotidiane
Tutti al guinzaglio tranne te
Non avevo bisogno di chiamarti, sgridarti
Ci bastava uno sguardo e capivi quando correre, rallentare, fermarti
Quella consapevolezza che mai mi avresti deluso
E mai lo hai fatto
Tu, ultima dei miei giganti, ora mi lasci in un mare di nani
E mancherai tantissimo alla mia mano, perfettamente all’altezza della tua testona
Mancherai alle mie braccia che ti avvolgevano e stavamo così, senza che nessuno ci vedesse
Mancherai al mio cuore perché te lo porti via quasi tutto
Ma ne potrò fare a meno perché lo porti con te su quella luna che da oggi sa di famiglia.. la tua, la mia
E in quelle sere che la guarderò e ne vedrò solo uno spicchio farò un sorriso perché capirò che avrai fatto un’altra cazzata delle tue mangiandone un pezzo!
Ciao Pluti!!!!
nina 25.6.2018
A distanza di una sola settimana dalla perdita di Fiocco, oggi abbiamo dovuto accompagnare la nostra Pluta sulla lunadiformaggio
Pluta era nata in canile e poi nel 2014, insieme a tutti gli altri, l’avevamo portata a casa con noi
Condensare in un saluto 10 anni e mezzo di vita non è facile ma avevo bisogno di scrivere, di sfogare tutto ciò che ho trattenuto da troppo tempo, di alleviare il mal di testa, la nausea e tutto quel dolore per la perdita di un grande amore
Negli ultimi due mesi sono partiti per la lunadiformaggio anche tantissimi cani adottati nel corso degli anni..vorrei scusarmi con tutti gli adottanti se ancora non ho scritto un ricordo per loro ma avevo bisogno di trattenere emozioni e parole perché sapevo che la morte di Pluta sarebbe stata imminente
Presto avrò voglia di raccontare anche le loro storie
Ora ho bisogno di elaborare questo grande dolore
Volevo ringraziare tutte le persone che negli anni l’hanno coccolata, accarezzata, viziata e tutti quelli che nell’ultimo periodo ci hanno comprato portato o spedito i farmaci di cui aveva bisogno
Le sue adottanti a distanza Francesca C. e Francesca R. che da anni ci aiutavano a sostenere le spese per il suo mantenimento
E poi AnnaStella Sara e Roberto che un anno fa sono venuti a conoscerci e hanno scelto lei come adozione a distanza e infine Siria che qualche mese fa è venuta a trovarci e ha lasciato un piccolo contributo per lei
E infine voglio ringraziare Barbara che 4 anni fa, in attesa della nostra nuova sistemazione, li ha tenuti tutti insieme per due mesi.. Pluta Bianca Fiocco e Scilla perché separarli sarebbe stato un trauma troppo grande.. grazie!
2018
2017
2016
2015
2014
2013
2012
2009-2011
